venerdì 19 febbraio 2016

UN ANALISI DEL TESTO EDITORIALE


 BS Edizioni 

 Lettura e analisi del testo 

 Lettura e analisi del testo 
L’umiltà e la gloria di Veronica Rosini 
Costituito da una parte esplicativa e da una parte più prettamente pratica, questo scritto si divide tra una dissertazione principalmente sugli argomenti dell’umiltà e della gloria e una serie di Salmi composti dall’autrice e volti alla glorificazione del Signore. Ad animare l’Opera non può che essere un profondo spirito cristiano, che pervade le frasi alle quali è impresso quasi il ritmo di una lunga preghiera. Sono molteplici i punti toccati, ma il libro si apre con delle importanti riflessioni sulla natura dell’umiltà e della gloria, a partire dal significato che comunemente si attribuisce ai due termini. Umiltà è quanto di più confacente potrebbe esserci alla condizione umana, semplice creatura, esistente soltanto grazie alla volontà del Creatore. È condannato il peccato della superbia, dell’eccedere oltre i limiti nella percezione del sé, della propria individualità: a Dio e non all’uomo spetta la gloria, perché solo Lui, al contrario delle creature, non ha nulla al di sopra di sé. Il messaggio che emerge dalle pagine di questo scritto è chiaro: solo affidandosi con umiltà a Cristo, figlio di Dio, l’essere umano può trovare la propria autentica strada, perché solo in Cristo si trova la Verità. Di qui l’invito ad allontanarsi dal peccato, a rinnovare ogni giorno la propria adesione alla fede, rinunciando alla gloria vana della terra e aspirando, invece, ad una forma di realizzazione ben più grande dopo la morte. Appare centrale, nell’Opera, la figura di Cristo, ma non mancano altri esempi capaci di illuminare il cammino verso la salvezza; San Paolo, Sant’Agostino, Madre Teresa sono solo alcune delle voci che, nel loro insieme, con le loro parole, intonano un grandioso inno di lode al Signore. È ben chiara anche la consapevolezza della continua opera di corruzione del male, la cui radice prima è ricondotta, ancora una volta, alla superbia, a quello sconfinato desiderio di gloria che portò gli angeli ribelli a non sottomettersi alla volontà di Dio. La battaglia contro il male è continua e senza esclusione di colpi, pertanto questo scritto si configura anche come un invito a restare desti, a scorgere ed evitare le insidie del peccato, in primo luogo anteponendo a tutto l’amore per il Creatore. Manifestazione di questo sconfinato amore, capace di nutrire lo spirito e farlo espandere, sono i Salmi che occupano la seconda parte di questo scritto. Quali più brevi, quali più lunghi essi hanno come grande fine quello di rendere grazie a Dio ed indicare all’uomo la via maestra, senza giudicare, senza condannare, ma semplicemente testimoniando la gioia di chi, ogni giorno, dice di sì all’amore. 



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